PRESENTAZIONE DEL NUMERO 3 DELLA RIVISTA LA DELEUZIANA

con Sara Baranzoni, Emilia Marra, Paolo Vignola
discussant: Andrea Muni

La Deleuziana è una rivista online di filosofia, composta e curata da una redazione internazionale, che intende sviluppare percorsi di ricerca rivolti alla realtà contemporanea. Il suo scopo è quello di fornire uno spazio di ricerca, pubblicazione e condivisione non solo per gli studiosi, gli amanti e gli interessati alla prospettiva deleuziana ma per tutti coloro che intendono produrre pensiero nonostante e proprio di fronte alla crisi generalizzata – dall’economia al senso -, alla chiusura di ogni orizzonte di alternativa critica e creatrice, alla dispersione dei saperi e all’atomizzazione degli studiosi.
Nel suo terzo numero, La vita e il numero, La Deleuziana si è interrogata su quella nuova immagine del pensiero che abbiamo definito “ideologia dell’immanenza”. Ancora intenti ad assaporare la potenza dell’ultimo testo di Gilles Deleuze, cercando di approdare in quella vita affrancata da soggettività e oggettività, di affetti al di là del bene e del male, ci siamo ritrovati catturati dalle maglie del controllo e catapultati nella più dogmatica delle morali: la verità, ora e subito, senza mediazione.
La costruzione della pura immanenza, una vita, dove l’articolo ci parla «dell’indeterminatezza della persona, ma anche della determinazione del singolare» è oggi rivendicata dagli agenti del “Data Behaviourism”, il cui sogno di annullare il fuori – ossia tutto ciò che non è riconducibile a dati e perciò computabile – è quasi giunto alla realizzazione. In questo mondo apparentemente a-trascendente, nulla può sottrarsi alla digitalizzazione, nessun virtuale resta escluso dal calcolo algoritmico, e ogni effetto – privato della relazione con qualsivoglia causalità, e dunque sempre e comunque presente – è già là, è già (sotto forma di) dato, pronto per essere scoperto o “catturato” da operazioni di correlazione e predizione. Immanenza totale e definitiva. Non sembra davvero realizzarsi l’immensità di quel tempo vuoto descritto da Deleuze, dove l’evento ancora a venire si vede come già arrivato, «nell’assoluto di una coscienza immediata»? E in questa immediatezza ed indistinguibilità del dato con i soggetti/oggetti, non sembra essere infine soppressa l’esistenza di qualsiasi idea trascendente?
Il cortocircuito creato dall’incrocio tra il Poscritto sulle società di controllo e Immanenza: una vita… ha suscitato l’interesse di studiosi afferenti ad ambiti di ricerca e prospettive filosofiche molto diverse che hanno trovato ne La Deleuziana un campo di battaglia all’interno del quale confrontarsi: se Antoinette Rouvroy si interroga sullo statuto del virtuale nella governamentalità algoritmica, ossia in uno spazio-tempo in cui la realtà, in quanto attualità, satura tutto lo spazio, Stiegler propende piuttosto a considerare questo stato di fatto come il sintomo di una certa pigrizia regressiva del pensiero che rende desiderabile il rifarsi ad algoritmi, sgravandosi così dal peso delle scelte. Similmente, ci fa notare in un’intervista edita per la prima volta in italiano in questo volume, gli episodi di cronaca
nella Francia contemporanea possono essere letti come sintomi dell’impossibilità della transindividuazione, la cui causa principale è proprio la mancanza di modelli ai quali riferirsi, con un conseguente allargamento delle fila dei gruppi radicali. Miseria simbolica, affettiva e noetica, la necessaria riformulazione della lotta per il riconoscimento dà vita a un’ideologia della cyberculture, il cui tratto principale, come ci spiega Geert Lovink, è la perdita del controllo da parte degli althusseriani apparati di Stato in favore delle regole del mercato. Sul piano dell’economia politica, il contributo del collettivo Obsolete Capitalism ci offre un’analisi dei centri di resistenza alla schiacciante composizione triangolare data da potere, disciplina e controllo: corpo, libidine, “virus della rivolta” e cultura schizo diventano le nuove armi contro l’algebra del male (circuito superiore della trasmissione e del controllo).

Di questo, delle numerose prospettive presenti nel numero grazie ai contributi di Alessandro Foladori, Giulio Piatti, Natascia Tosel, Fulvio Forte, Pierluca D’Amato, Adam Linder, Yuri di Liberto e Lucia Amara, e dei prossimi progetti de La Deleuziana parleranno Sara Baranzoni, Emilia Marra e Paolo Vignola, in dialogo con Andrea Muni, presso il Knulp di Trieste venerdì 18 novembre a partire dalle ore 20.

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